La Cooperazione italiana nel sudest asiatico ha sempre posto il contrasto alla violenza sessuale e di genere tra i principali obiettivi della sua azione, finanziando diversi progetti in Myanmar e Bangladesh. In quest’ultimo Paese, che vede AICS essere protagonista di interventi umanitari nell’area di Cox’s Bazar a partire dal 2018, la Cooperazione italiana si è impegnata al fianco del Comitato Internazionale della Croce Rossa (CIRC), finanziando – nel periodo 2021-2023 – due contributi a dono del valore di un milione di euro ciascuno per la protezione della popolazione Rohingya rifugiata.
Sono circa 940.000 i rifugiati Rohingya presenti nel distretto di Cox’s Bazar, di cui più della metà donne, suddivisi in 33 campi altamente congestionati e in condizione di povertà estrema che contribuisce a rendere la violenza sessuale largamente diffusa. Il tasso di abusi registrati nelle prossimità dei campi profughi di Cox’s Bazar è infatti considerevolmente alto, e il dato numerico delle violenze registrate è senza dubbio molto inferiore a quello reale. Questo perché il contesto di fragilità assoluta vissuto dalle donne rifugiate, prive persino di uno status legale riconosciuto sul territorio bengalese, disincentiva nella maggior parte dei casi la denuncia delle violenze subite, rendendo così molto difficile un’affidabile raccolta dati sul fenomeno.
In questo contesto, il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) realizza – con il sostegno, tra gli altri, dei contributi AICS per il triennio 2021/2023 – un programma volto a fronteggiare l’emergenza, ponendo un forte accento sulla necessità di proteggere la popolazione femminile Rohingya, attraverso azioni di consulenza e tutela legale, di formazione a beneficio del personale medico, carcerario e di sicurezza, così come interventi diffusi di carattere medico-sanitario e importanti iniziative di prevenzione.
Seguendo un approccio basato sulla comunità, CICR ha istituito delle occasioni di confronto per tentare di coinvolgere ogni componente comunitaria nel percorso di contrasto alla violenza di genere, con l’obiettivo di far comprendere meglio le esigenze delle e dei sopravvissute/i alle violenze sessuali ed evitarne la stigmatizzazione. Al fine di mettere a disposizione delle vittime di violenza delle strutture di supporto psicologico, psicosociale e altri servizi sanitari connessi, il CICR ha inoltre investito nell’equipaggiamento di due presidi medici, rinnovandone le infrastrutture e fornendo sostegno finanziario e formazione tecnica al personale.