Peace building
Nonostante la presa di potere da parte dell’esercito del 1 febbraio 2021 abbia di fatto arrestato il processo di pace formale iniziato nel 2015, con la firma dello storico National Ceasefire Agreeement (NCA) fra il governo del Myanmar e alcune delle maggiori milizie etniche attive nel Paese, l’Italia ha continuato a supportare gli sforzi di pacificazione a favore della popolazione del Myanmar.
Le iniziative
Dal 2016 la cooperazione italiana contribuisce al Joint Peace Fund (JPF), fondo multi-donatori gestito da UNOPS, che adotta un approccio olistico nel supportare il processo di peacebuilding nazionale. L’azione del fondo si articola attraverso il sostegno ad un'ampia gamma di attori e progetti attivi a tutti i livelli della società, dal più formale e di alto profilo a quello comunitario. Gli interventi promossi dal JPF prevedono la partecipazione inclusiva delle minoranze nei processi di decision making, per favorirne la sostenibilità. Nel 2022 è stata negoziata e approvata una nuova strategia operativa che si adatta al nuovo contesto, caratterizzato da un marcato innalzamento del livello di violenza in aree del Paese precedentemente stabili, l'emergere di nuovi attori, nuove dinamiche e nuove opportunità di intervento.